di Lorenzo Dell’Aquila
Aquileia compie 2200 anni. L’anniversario è celebrato, fino al 1 dicembre 2019, presso il Museo dell’Ara Pacis con la mostra (resa possibile dalla collaborazione tra Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Fondazione Aquileia e il Polo Museale del Friuli Venezia Giulia) “Aquileia. Porta di Roma verso i Balcani e l’Oriente”.
Fondata nel 181 a.C., fu in età romana una città ricca e popolosa (quarto centro dell’Impero, dopo Roma, Milano e Capua), porto commerciale tra i più fiorenti dell’Adriatico, testimone del primo cristianesimo e centro d’arte medievale tra i più importanti del mondo. Sede di un principato ecclesiastico, il Patriarcato, dal 1077 alla conquista veneziana del 1420. Annessa al Sacro Romano Impero e successivamente all’Impero austro-ungarico, ritornò italiana nel Novecento, quando fu la prima città ad essere riconquistata durante la Prima Guerra Mondiale.
I reperti esposti, provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, raccontano la complessa eredità storica della città e il valore del suo patrimonio storico-artistico e archeologico. Tra i tanti, si segnalano per fascino e unicità, il piatto d’argento con allegoria della fertilità (risalente al I sec. a.C., interpretato come commemorazione del trionfo di Marco Antonio dopo la campagna militare in Armenia, celebrato senza l’avallo del Senato di Roma), l’altare con la personificazione di Aquileia inginocchiata ai piedi di Roma (relativo all’episodio dell’assedio di Massimino il Trace, quando la popolazione si schierò contro l’usurpatore al fianco degli imperatori designati Pupieno e Balbino), il volto di baccante in ambra, il mosaico con tessere in pasta vitrea con la raffigurazione di pavone proveniente dal complesso basilicale paleocristiano.
A chiudere l’esposizione due interessanti approfondimenti. Rivelazioni fotografiche di Aquileia, i suggestivi scatti del fotografo Elio Ciol (presente con le sue opere nelle collezioni del Metropolitan Museum di New York, del Victoria and Albert Museum di Londra, del Museo internazionale della fotografia di Rodchester, dell’Arts Institute di Chicago) che da decenni documenta i resti archeologici e monumentali visibili ad Aquileia, e la sezione dedicata alla Prima Guerra Mondiale e al Milite Ignoto. E’ proprio nella basilica di Aquileia, infatti, che nel 1921 furono accolte le undici salme di soldati senza nome tra cui Maria Bergamas, madre di un soldato disperso, scelse quella che, avvolta nel tricolore esposto in mostra, fu trasferita a Roma e tumulata presso l’’Altare della Patria al Vittoriano.
AQUILEIA. PORTA DI ROMA VERSO I BALCANI E L’ORIENTE.
9 Novembre 2019 – 1 Dicembre 2019
Museo dell’Ara Pacis, Roma